Il logo, significato e curiosità
Il logo, abbreviazione di logotipo, è la rappresentazione grafica del nome di un’azienda, di un prodotto o di un servizio. Il simbolo (pittogramma) o la frase, il payoff, sono elementi aggiunti al logotipo che ne rafforzano l’immagine e il messaggio. Per comodità tendiamo a chiamare logo l’insieme di tutti questi elementi.
Altre tipologie di logo
Lettering: scelta del carattere con cui viene scritto il naming, che può essere già esistente oppure può essere creato ad hoc e deve sempre essere leggibile e adatto al tipo di attività dell’azienda.
Monogramma: immagine ottenuta dalla sovrapposizione delle lettere di una o più parole.
Acronimo: scritta formata dalle prime lettere del nome dell’azienda o del prodotto.
Quanto è importante possedere un logo?
Il logo è il punto di partenza per costruire e sviluppare tutta la comunicazione di un’azienda, chiamata anche identità di marca (brand identity). Il logo è il primo fattore che permette ad un’azienda di distinguersi dai competitor e posizionarsi sul mercato. I consumatori devono intercettare il logo nel minor tempo possibile attraverso pochi elementi distintivi. Deve essere facile da memorizzare, rappresentativo, pratico e utilizzabile, riconoscibile, unico, chiaro, leggibile, sempre attuale e soprattutto fedele alla mission dell’impresa.
Il logo è l’immagine che prima di tutte deve rispettare e trasmettere i valori dell’azienda e i suoi obiettivi, che nel tempo possono cambiare o modificarsi, come possono cambiare anche i prodotti proposti o il target di riferimento.
Storia di un logo
Ad esempio, osservando il logo Apple da quando fu creato fino ad oggi, possiamo vedere tutti i cambiamenti che ha subito nel tempo.
Inizialmente il logo rappresentava Newton seduto all’ombra di un albero con una mela pendente sulla testa, simbolo di genialità e di creatività.
Successivamente Steve Jobs commissionò al graphic designer Rob Janoff la creazione di un logo semplice e giovanile. Nacque così la mela con la fogliolina e il morso. Il significato del morso è tuttora un mistero affascinante: in inglese “mordere” corrisponde al verbo “to bite” e richiama la pronuncia del byte, l’unità di misura informatica; ma c’è anche chi attribuisce al morso un significato più storico e curioso che riguarda il fondatore dell’informatica Alan Touring, che si suicidò addentando una mela in cui aveva iniettato del cianuro.
Negli anni successivi la mela abbandonò i colori dell’arcobaleno che potevano essere rivolti a un target di giovani e creativi, per essere riprodotta in grigio o nero ad indicare serietà e affidabilità per un target di consumatori professionisti.
Il logo non è un marchio…
Il marchio può essere un nome, una frase, un colore, un disegno, un suono, una figura o un logo…qualsiasi elemento che vada tutelato singolarmente da una riproduzione sbagliata o contraffatta.
…e neanche un brand
Dal logo e dagli elementi creati intorno ad esso nasce il brand, ovvero la marca, cioè l’insieme di tutti gli elementi visivi, percettivi ed emozionali che vengono attribuiti all’azienda. Una marca funziona quando tutti gli elementi (logo, immagine coordinata, packaging, marketing) creano un’unica immagine definita, forte, positiva e unica, comparendo come prima scelta nella mente dei consumatori.
Un eccellente esempio di brand è Barilla. Quando sentiamo il nome Barilla gli elementi a cui pensiamo sono il logo, il colore blu, la frase “Dove c’è Barilla c’è casa”, la famiglia, e per assurdo solo infine pensiamo alla pasta.
Quale è stato il primo logo mai realizzato?
Il logo più antico al mondo fu creato nel 1366 per la birra Stella Artois.
E il primo logo registrato come marchio?
Secondo molti il primo marchio registrato ufficialmente fu il logo della birra Bass Pale Ale. Fu registrato dal governo britannico nel 1876. Possiamo ritrovarlo nel bellissimo dipinto di Edouard Manet “Un bar aux Folies Bergère” (1881).